Obiettivo crescita e sviluppo. A partire dal 2015, il Governo italiano, in linea con le direttive europee a sostegno dell’Industria 4.0, ha introdotto una serie di agevolazioni fiscali a favore delle aziende ubicate sul territorio nazionale al fine di incentivarne lo sviluppo. La Legge di Bilancio 2020 ha modificato il meccanismo di queste agevolazioni e ne ha esteso la portata anche all’acquisto di software. La nuova normativa prevede, infatti, il superamento dei concetti di superammortamento e iperammortamento con cui si maggiorava il costo di acquisizione di beni nuovi per il calcolo delle imposte sui redditi, rispettivamente del 40% e del 150%.
Viene così introdotto il concetto di credito d’imposta, calcolato di volta in volta in base al tipo di bene, all’anno fiscale di acquisito e al valore dell’investimento. Cosa prevede e a quali spese si applica? Ecco il nostro approfondimento.
Come funziona il credito d’imposta?
Il credito d’imposta per i beni strumentali è un credito che il contribuente, in questo caso l’azienda, ha con lo Stato. Questo credito può quindi essere riscattato con una compensazione dei debiti verso l’erario, uno sconto sulle tasse oppure un rimborso. La procedura ne risulta semplificata. La Legge di Bilancio 2020, inoltre, amplia il paniere di beni strumentali, materiali e immateriali, il cui acquisto genera agevolazioni fiscali.
Il credito d’imposta si applica quindi:
- ai beni materiali definiti “ordinari”, quindi non 4.0 (vale a dire non innovativi) che nelle leggi precedenti erano candidati al superammortamento
- ai beni materiali 4.0, quindi tutti i beni innovativi che fino al 2019 rientravano nella categoria degli iperammortizzabili
- ai beni immateriali 4.0 che fino al 2019 risultavano iperammortabili solo per quelle aziende che avevano chiesto l’iperammortamento anche sui beni materiali 4.0
Una delle principali novità sta proprio in quest’ultimo punto: l’agevolazione di un bene immateriale 4.0 non è più vincolata all’acquisto di un bene materiale. Le nuove norme hanno quindi introdotto la possibilità di usufruire del credito d’imposta anche per quelle aziende che acquistano solo software o servizi.
Le novità della finanziaria 2021 per l’acquisto di software
La Legge di Bilancio 2021 rinnova le agevolazioni previste per l’acquisto di beni immateriali, tra cui i software, e ne estende il raggio d’azione.
Concretamente:
- le agevolazioni vengono prorogate fino al 2022. Anche gli acquisti finalizzati entro il 30 giugno 2023 rientrano nelle agevolazioni purché l’ordine sia stato inoltrato entro il 31 dicembre 2022 così come il versamento del 20% di acconto
- il credito d’imposta si applica anche ai software gestionali e a quelli che favoriscono lo smart working
- anche artigiani e professionisti possono usufruire delle agevolazioni fiscali
Quali sono le aliquote e quali i termini per poter usufruire dell’agevolazione fiscale? Analizziamo le diverse opzioni in funzione del tipo di software:
- per software, sistemi e system integration, piattaforme e applicazioni che sono collegate all’acquisto di beni materiali “Industria 4.0”, l’aliquota è del 20% dell’investimento. Si tratta di quei prodotti dedicati alla progettazione industriale, all’automazione di processo e alla robotica
- per i software e gli altri strumenti a supporto dello smart working il credito riconosciuto è del 15% del costo complessivo
- per tutti gli altri software, l’aliquota è del 10% del costo per gli acquisti effettuati entro il 31 dicembre 2021 e del 6% per gli acquisti effettuati entro il 31 dicembre 2022 (oppure entro il 30 giugno 2023 nel rispetto dei vincoli sopracitati)
Per tutte le tipologie di beni immateriali, il limite massimo di spesa su cui poter usufruire dell’agevolazione è fissato a 1 milione di euro.
Tutte le imprese residenti sul territorio nazionale possono richiedere il credito d’imposta, indipendentemente dalla loro forma giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione e dal regime fiscale di determinazione del reddito d’impresa. Sono escluse le imprese in liquidazione, sottoposte a procedure concorsuali o destinatarie di sanzioni.
Per usufruire del credito d’imposta, inoltre, è necessario conservare tutta la documentazione utile a dimostrare l’effettivo sostenimento e la corretta determinazione dei costi.
N2F, una soluzione pratica e personalizzabile, eleggibile al credito d’imposta
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Il software N2F è personalizzabile ed evolutivo in modo da permettere un adattamento dei flussi di lavoro alle esigenze interne della società. Anche il processo decisionale è agevolato grazie al reporting integrato che offre una visione globale delle spese.
Queste sono solo alcune delle funzionalità che permettono un risparmio di tempo e un’ottimizzazione dei processi per la gestione delle note spese aziendali. Se a questi benefici si aggiunge un risparmio economico per l’azienda attraverso il credito d’imposta, perché privarsene?
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